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LA PRECARIETA’ = SOSTANTIVO DI GENERE FEMMINILE

 


 

 
LA PRECARIETA’ =  SOSTANTIVO DI GENERE FEMMINILE

SIAMO PIU’ PRECARIE E PIU’ POVERE

 

I TAGLI ALLA
SPESA SOCIALE – SANITÀ E ISTRUZIONE – GIUSTIFICATI ORA ANCHE DALLA
CRISI FINANZIARIA COLPIRANNO SOPRATTUTTO NOI, RENDENDOCI PIÙ POVERE E
PRECARIE E SEMPRE PIÙ LONTANE DAL MONDO DEL LAVORO E DALLA POSSIBILITÀ
DI AUTODETERMINARCI

 

DA
SEMPRE

Sono donne quelle costrette a firmare
oltre al contratto di assunzione anche la lettera di dimissioni in
bianco

Sono le retribuzioni delle donne ad
essere, in media inferiori del 20% di quelle degli uomini a parità di
mansioni e il numero delle donne che perde il lavoro entro il primo
anno di età del bambino (periodo in cui è vietato licenziarle) è in
continuo aumento e le famiglie monogenitoriali, le più povere, sono
spesso condotte da una donna.

 

E
ORA

La riforma del modello contrattuale
firmata di CISL e UIL, e tra poco anche dalla CGL, ci renderà ancora
più povere poiché lega gli aumenti retributivi alla produttività sul
lavoro. E noi che siamo quelle part-time oppure abbiamo i tempi
contingentati dall’altro lavoro – IL LAVORO DI CURA: quello che non
rientra nel calcolo della produttività delle imprese- saremo ancora
tagliate fuori.

E sono donne quelle a cui si chiedono
ulteriori 2 anni di lavoro per il raggiungimento della pensione: in
pensione a 62 anni, con un anno in più a partire dal 2009.

 

INSOMMA

Il ministro Brunetta dice che siamo
“fannullone” perché dimentica che noi abbiamo anche altre “assenze” per
la maternità, la cura dei figli e dei parenti. Ci ha tagliato lo
stipendio in caso di malattia e ci obbliga a una reperibilità  (8-20) impraticabile per donne che vivono sole con
figli.

La ministra Gelmini col taglio alla
scuola pubblica a favore di quella privata che saremmo costrette a
pagare per poter lavorare le consuete otto ore, taglia soprattutto i
nostri posti di lavoro e renderà ignoranti i nostri figli così da
privarci anche della speranza, almeno per loro, di una vita migliore.

La ministra Carfagna col Decreto che
criminalizza le prostitute e non gli sfruttatori se la prende con
l’anello più esposto del mercato del sesso –ancora una volta le donne-
ci mostra il futuro.

 

SCIOPERO GENERALE 17OTTOBRE 2008

 

CONTRO
I CONTINUI ATTACCHI ALLE TUTELE SUL LAVORO, ALLA LEGGE
SULL’INTERRUZIONE VOLONTARIA DELLA GRAVIDANZA, AI CONSULTORI PUBBLICI E
CONTRO L’IGNOBILE LEGGE SULLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
RIVENDICHIMO REDDITO PER TUTTE!

 

VOGLIONO
TENERCI CHIUSE IN CASA A LAVORARE GRATIS

Come già accade alle donne prive di
reddito, immigrate, badanti legate alla cura dell’anziano di turno,
schiavizzate e sottopagate.

NON
CI LASCEREMO RINCHIUDERE NELLE CASE, NELLE CASE CHIUSE E NELLE CHIESE,
NON RIUSCIRANNO A SEPARARCI E ISOLARCI

 

 

MANIFESTAZIONE NAZIONALE FEMMINISTA E LESBICA

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE ROMA 22 NOVEMBRE
2008

 

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