un percorso che performi i generi i corpi e ci sciolga dall’
imposizione che viene dall’alto e mummifica i nostri corpi."
Posted in Generale.
Commenti disabilitati su Giove 15 ore 17: assemblea pubblica @ facoltà di sociologia – napoli pride e antifascismo.
– Maggio 15, 2009
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-qformat:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:”Calibri”,”sans-serif”;
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:”Times New Roman”;
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;
mso-bidi-font-family:”Times New Roman”;
mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}
Nelle ultime settimane a Napoli
abbiamo dovuto sopportare le continue provocazioni di sparuti nostalgici del
folklore da ventennio, ma non sono questi i fascisti che ci fanno paura,
piuttosto abbiamo visto nei mesi l’Italia scivolare sempre più a destra. Di
destra diventava l’intero arco parlamentare e di nero sempre più si tingeva
l’intero pensiero comune. Abbiamo visto partire una sfida a chi la sparava più
grossa contro le/i migranti, contro i rom, contro gay lesbiche e transessuali,
contro donne indecorose e chiunque fosse diverso e potenzialmente pericoloso. I
giornali e le televisioni non sono certo rimasti indietro in questa assurda
competizione dedicando gran parte della loro attenzione a raccontare i crimini
commessi da stranieri, dando vita ad una vera e propria etnicizzazione del
reato, piuttosto che provare a spiegare che quell’insostenibile senso
d’insicurezza che ogni italian@ ha, va sotto il nome di precarietà. A fare da
arbitro e a fornire la legittimazione culturale abbiamo il Vaticano con continue
dichiarazioni contro le donne, l’aborto, a favore della famiglia e l’ordine
naturale del padre, che i giovani camerati impongono come in cielo così in
terra con lame e catene.
Nei mesi si sono seguite le
leggi, le ordinanze e i pacchetti che limitavano gli scioperi e i cortei, che
dissolvevano i diritti, tagli ai servizi, provvedimenti persecutori contro i
migranti e le prostitute, senza contare gli sgomberi ai centri sociali di
sinistra. A tutto ciò fa il paio il tentativo di criminalizzare e reprimere uno
dei più grandi movimenti d’opposizione al Governo, l’Onda.
Contemporaneamente si sono
diffusi su tutto il territorio nazionale centri sociali e associazioni dei
camerati della Ministra Meloni, come Casa Pound e Blocco studentesco, che si
fregiano di far riferimento ad ideali dichiaratamente fascisti e che marciano e
si schermano all’interno delle facoltà. Molto presto rischiamo di vedere i
pestaggi sistematici promossi da “goliardate” a legge dello Stato; così le
ronde permetteranno la sicurezza dell’unica minoranza che esiste al mondo,
quella dei maschi, bianchi, eterosessuali e in buona salute.
Per rispondere a tutto ciò
occorre mettere in campo un strategia che non sia uguale-opposta. Ma radicale e
diversa, che parta da un’analisi del fascismo che non si fermi ai gruppi della
destra extraparlamentare, ma che lo individui in tutti i provvedimenti che
fanno un uso della differenza per discriminare; che permetta la partecipazione
e il protagonismo di tutti i soggetti che subiscono provvedimenti e ronde, come
i/le migranti, le donne, i gay, le lesbiche, i/le trans, di coloro che hanno
impedito che il fascismo dilagasse nei presidi di difesa del territorio e tutt@
coloro che ripudiano il machismo; che ricominci a produrre una propria cultura
e simbologia, magari partendo proprio dall’esperienza situazionista dell’ Onda.
Posted in Generale.
Commenti disabilitati su 25 aprile: Siamo tutt* antifascist*
– Aprile 25, 2009
25 aprile 2009
BonTon dell’Antifascista
piccolo breviario di consigli per la buona educazione dell’antifascista
A cura di Tiresi@
http://tiresia.noblogs.org
email: tiresi@email.it
L’antifascista nei cortei
Un antifascista coi fiocchi, quand’è a un corteo, tiene
ben presente che non tutt@ sono cintura nera e settimo dan di jujitsu e
non mette in pericolo pacific* manifestanti facendol* trovare nel mezzo
di un campo di battaglia, perché un antifascista sa che è del fascista
la forza dei muscoli e dell’antifascista la forza delle idee. Un
antifascista coi fiocchi sa di certo che la lotta corpo a corpo è
plausibile, perché sono proprio i fascisti a cercarla e certamente non
porgerà l’altra guancia, l’antifascista sa resistere, ma sceglierà il
momento e il luogo giusto permettendo a chi sa essere antifascista
senza sentirsi un hooligan di manifestare il suo antifascismo. Il
risultato sarà sorprendente, si potrà manifestare sempre più numeros*
senza disperdere nessun* de* compagn* (a quello ci pensa la polizia).
Un antifascista coi fiocchi, quando intona i suoi cori alle
manifestazioni, è consapevole che è meglio riservare allo stadio i cori
da stadio (si chiamano così per quello) e cerca nel profondo della sua
fantasia il modo più creativo per gridare a gran voce le proprie idee
senza riciclare cori che proprio dai fascisti sono stati ideati… (si
consiglia di leggere con attenzione la parte sul linguaggio per capire
come). Un antifascista coi fiocchi non storce il naso o non guarda in
malo modo quegli enormi volatili che gli cornacchiano a fianco durante
un corteo, quando in realtà questi rapaci sono compagne e compagni ben
organizzati e creativi; sarebbe un buon passo verso l’attuazione di
pratiche antifaste, sorridere e felicitarsi per quell’estensione
disgraziata e graffiante delle compagne e dei compagni e magari
accennare o provare ad accennare un gracchio: questo sì che è un
comportamento antifascista. Quando viene organizzato un momento di
studio o di approfondimento sulla memoria, come quello sulla resistenza
a giurisprudenza sarebbe antifascista mischiare accuratamente gli
interventi e non lasciare quello delle “minoranze” (che minoranze non
sono) alla fine, ovvero quando tutti vanno via o quando il livello di
attenzione è bassissimo. Un buon antifascista chiede consiglio a chi è
esperto per le occasioni speciali, manifestazioni e feste, su cosa
indossare, magari avanzare la scelta di capi e colori più audaci,
chiede aiuto per il trucco per essere visibili, divertiti e
appassionati!
Salute e bellezza dell’antifascista
Amic@ antifa… Sei già bell@ dentro, lo sappiamo tutt*…
sei femminista, antirazzista, anticapitalista, antisessista… E per
tutto ciò sei già favolos@, è importantissimo dirlo. Ma non è
sufficiente… Non lasciare le/gli altr* essere bell* al tuo posto.
Ecco le tendenze del 25 aprile 2009:
La prima regola è che non ci sono regole. Divertiti,
sorridi, godi un po’… Ti giuro sullo style di Coco Chanel che ti
sentirai ancora più splendid@. La Moda? Ma chi se ne frega… La parola
di (dis)ordine è SII CREATIVA; facci sognare un po’, e non avere paura
di fare paura, il ridicolo non uccide. Prendersi sul serio è troppo
anni2000. Poi, non lo diremo mai abbastanza: devi prenderti cura di te
stesso. Devi essere solidale col tuo corpo, perché lui ti vuole bene…
Compagni@, il sesso sicuro è molto molto attuale.
Bisogna ripeterlo di nuovo? Il sesso sicuro è molto molto di tendenza.
Il sesso sicuro ti fa e ti farà bene… sempre. Non lo si può negare,
quindi non ascoltare MAI gli stronzi che ti dicono il contrario; non ne
sanno niente né della salute e della bellezza antifascista, né del
sesso.
Un’altra cosa che ci piace sempre è il movimento della
sinistra per una pelle sana: una doccia ogni tanto, un po’ di sport,
verdure per pranzo… Prova a non bere tutte le sere (lo so, è
difficile). Una volta all’anno, vai dal medico, due volte all’anno fai
un test HIV-epatite-sifilide (se hai dubbi, fallo immediatamente). E il
karma baby, il tuo corpo te lo restituirà.
Ma la bellezza antifascista non è soltanto una questione
estetica. È un fatto di respirazione, Darling, di attitudine… Devi
sapere che per essere chic c’è bisogno di molto rispetto. Per se stessi
e per le/gli altr*. Per esempio, non si chiede MAI il genere a una
persona. Se non riesci a scoprirlo, serba le tue domande per te, se non
vuoi sembrare completamente "has been"… E la stessa cosa vale per
l’identità sessuale, l’origine etnica… Credimi, non si fa. Ascolta un
po’ le/gli altr*, dimostra pazienza e simpatia, e resisti, sempre,
quando è necessario. Ecco la chiave della stagione per la bellezza in
una società antifascista.
L’antifascismo nel linguaggio
Un antifascista che si rispetti deve scegliere
accuratamente il linguaggio che adopera. Deve fare attenzione a
calibrare il registro sulle persone che ha di fronte: per i nemici sono
consigliati insulti, offese, ingiurie. La lingua italiana ne permette
un vasto uso, anche di regionalismi. Il problema che si deve porre
l’antifascista rispettoso e beneducato è se la parola che sta usando
sia o meno un insulto. Facciamo un esempio: "La ministra Gelmini è una
puttana". Puttana è un’operatrice del sesso, è colei che vende le sue
prestazioni sessuali per professione. In ciò l’antifascista rispettoso
non dovrebbe vedere un insulto, questa frase dovrebbe avere lo stesso
potere offensivo di, ad esempio, "La ministra Gelmini è una
fruttivendola" o "La ministra Gelmini è un’hostess". Quindi è
consigliato evitare tutta quella gamma di espressioni che usano una
professione come insulto. Un’altra cura che deve avere l’antifascista
consapevole è rendersi conto che le pratiche sessuali e gli
orientamenti non costituiscono un’offesa. Dire che "La ministra
Carfagna è una troia" perché si ritiene che abbia una vita sessuale
particolarmente attiva non è carino; il fatto che usi il suo corpo per
fare carriera è un altro discorso, è colpa del clientelismo
berlusconiano e non riguarda il bon ton dell’antifascista. La vita
sessuale dei nemici non ci deve interessare. Quindi fate attenzione a
non usare, come insulto, termini quali troia, baldracca, rottinculo,
piglianculo, succhiacazzi, ricchione e via dicendo.
Un’altra categoria da non usare come offesa è quella dei
diversamente alti (attenzione a come usate la parola nano): ci sono
compagn* che per un motivo o per un altro sono alti quanto Berlusconi o
ancora meno e meritano ugualmente rispetto ; essere in buona salute e
rivendicarlo con orgoglio non vuol dire essere antifascista.
Ultima chicca, car* antifascista: di tanto in tanto,
prova ad ammodernare quest’antica grammatica della lingua italiana: usa
con attenzione e garbo i generi. Non imporre il tuo maschile
dappertutto. Ad esempio, se sei uomo e attorno a te ci sono diverse
compagne, prova a dire: “Siamo belle e siamo incazzate”. Sperimenta la
lotta anche nella lingua.
Sappiamo che vi sentirete scomodi e imbrigliati dopo
aver letto questo breviario di buona educazione, questo è l’effetto
della raffinatezza. Ma sappiamo anche che con pochissima attenzione
diventerete degli ottimi antifascisti rispettosi, e saprete usare la
vostra infinita fantasia per trovare l’insulto del futuro. L’importante
è svincolarsi da quello sessista del passato. Questione di classe (e
della sua lotta).
Posted in Generale.
Commenti disabilitati su BonTon dell’Antifascista
– Aprile 25, 2009
Sabato 18 Aprile Manifestazione Antirazzista a Carattere Nazionale a Castelvolturno
A
sette mesi dalla strage dei migranti – Contro il paccetto sicurezza, la
Bossi Fini e ogni forma di discriminazione – Diritti, dignità e
permesso di soggiorno per tutti e tutte!
Da Napoli partono i pullman con appuntamento alle ore 8.30 a piazza Garibaldi – Hotel
Terminus – costo 5 euri A/R
Per prenotare posti o altre info: castelvolturno18aprile@gmail.com – 3333360964
Il sito di riferimento della Manifestazione è:
www.antirazzismo. net
vi
trovate il promo della manifestazione, il Manifesto, l’appello, le
adesioni raccolte, una ricostruzione della "Strage di San Gennaro" dei
lavoratori africani, una sezione video e un pò di foto, le info di
volta in volta aggiornate per l’organizzazione della Manifestazione.
Rete Antirazzista Campana
Posted in Generale.
Commenti disabilitati su Sabato 18 Aprile Manifestazione Antirazzista a Carattere Nazionale a Castelvolturno
– Aprile 17, 2009
Napoli torna ad essere laboratorio di repressione e banco di prova dei
peggiori provvedimenti di questo governo. Il pacchetto sicurezza non è
stato ancora approvato che a Napoli una donna
immigrata, Kante, viene denunciata dopo aver partorito e separata da
suo figlio neonato per il fatto di essere clandestina!
Il 4 febbraio scorso, infatti, il Senato ha approvato il cosiddetto
Pacchetto Sicurezza (ddl 733) (ora in discussione alla Camera) che
comporta una modifica all’articolo 35 del Testo
Unico sull’Immigrazione (Dlgs 286-1998) ostacolando di fatto
l’accessibilità delle prestazioni sanitarie ai cittadini stranieri non
in regola con il permesso di soggiorno, imponendo
ai medici di violare il giuramento di Ippocrate con la denuncia
del/della propri@ paziente. Lo stesso pacchetto che impedisce a
genitori irregolari il riconoscimento dei propri figli nati in Italia,
oltre che l’isitituzione delle ronde e di una serie di altri
provvedimenti persecutori contro le/i migranti, le prostitute e tutte
le soggettività non conformi.
Come già è capitato un anno fa al II Policlinico con il blitz della
polizia contro una donna accusata di aver abortito clandestinamente,
ancora una volta repressione e controllo giungono sin dentro le corsie
degli ospedali, luogo in cui dovrebbero essere garantiti diritti inviolabili come
quello alla salute e alle cure!
Kante purtroppo non è neanche la prima vittima, appena due settimane fa
Joy Johnson, una nigeriana di appena 24 anni moriva di tubercolosi per
la paura di essere denunciata qualora si fosse presentata in ospedale
per farsi curare.
Ancora una volta il corpo delle donne viene utilizzato come pretesto
per giustificare leggi repressive e controllo sui corpi e il Pacchetto
Sicurezza voluto dal governo Berlusconi rappresenta oggi in Italia il
pretesto più vergognoso con cui la destra cerca di dribblare il
problema della violenza sulle donne: una violenza che non ha
nazionalità o colore della pelle ma che le donne subiscono
principalmente nelle proprie case da mariti, conviventi o fidanzati.
Questo lo dicono le donne contro ogni strumentalizzazione politica,
contro la crescente paura dello straniero, contro la diffidenza e
l’odio che viene alimentato per giustificare controllo e repressione di
una società già martoriata da precarietà, sfruttamento e smantellamento
del welfare.
Quello che è capitato a Kante è solo uno dei tanti obiettivi del
Pacchetto Sicurezza: negare
ai migranti, e soprattutto alle donne, il diritto alla salute ed a
qualsiasi forma di welfare (con la conseguente ripresa degli aborti
clandestini con gravi effetti sulla salute delle donne), ma anche
introduzione di misure repressive discriminatorie ed infine
attribuzione di super poteri ai sindaci, autori di ordinanze come
quelle di Alemanno a Roma che giungono a disciplinare quando
l’abbigliamento delle donne sia decoroso o meno.
Per queste ragioni ai pacchetti sicurezza e alle norme xenofobe che ci
vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo
che
SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO!
COORDINAMENTO DONNE IN LOTTA DI NAPOLI
(RED LINK- COLL DEGENERI- COLL SORA ROSSA- COLL PACHAMAMA)
Posted in Generale.
Commenti disabilitati su SIAMO TUTTE CLANDESTINE!
– Aprile 1, 2009