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13 Febbraio: in piazza non solo indignazione!

C’erano donne, a Napoli come in tante altre città, che hanno voluto portare in piazza una differenza, espressa dal colore rosso che hanno indossato e portato con loro: tulle, rossetti, parrucche, ombrellini. Noi non siamo “donne per bene” contro “donne per male” e non intendiamo manifestare alcun moralismo.

Siamo le donne dei collettivi femministi, dei comitati territoriali che lottano per l’ambiente, degli sportelli antiviolenza, studentesse, precarie, lavoratrici.

Donne che hanno deciso di rilanciare in piazza il 13: “Se non SEMPRE quando?” per ricordare che non esiste solo un Rubygate e che in Italia i problemi delle donne vanno ricercati ad esempio negli stupri delle donne immigrate nei CIE, nella violenza domestica, nello smantellamento dei servizi sanitari così come dei diritti delle lavoratrici licenziate, precarizzate, sfruttate e ridotte ad invisibilità.


I cartelloni che abbiamo portato in piazza recitavano frasi come “Non ci indigna il corpo di alcune donne ma la mente di alcuni uomini” oppure “Non mi sento italiana: nei CIE italiani le donne immigrate vengono stuprate”, o ancora “Non mi sento italiana: ci sono leggi che considerano il Sud meno italiano del resto del paese”.

Proprio in riferimento alla tanto invocata “dignità delle donne italiane” abbiamo voluto far emergere quanto l’Italia sia un paese multietnico in cui proprio le immigrate soffrono i disagi e le difficoltà maggiori, oltre a rimarcare il tema di un Sud del paese che viene continuamente sacrificato per lo sviluppo del Nord.

Non abbiamo preso parte al corteo ma lo abbiamo decidendo di attraversarlo proprio in Piazza Dante al suo arrivo, attendendolo con uno striscione “Se non SEMPRE quando?” portando in piazza volantini, cartelloni, musica, giochi, slogan.

Abbiamo in fine approfittato della presenza “autorevole” di Dante per consegnarli un messaggio che proprio la sua Beatrice attraverso noi gli ha mandato a dire: “Caro Dante, grazie di avermi infilata in questo schifo di Paradiso, by Beatrice”, proprio per rimarcare ancora una volta che non è nell’essere angelica, casta, pura, diligente, inserita in tutti i ruoli che la società ci impone, che una donna trae la sua dignità. Tutte libere!!!

COLLETTIVO FEMMINISTA PACHAMAMA

COLLETTIVO FEMMINISTA DEGENERI

SOTT’E’N’COPPA/SPORTELLO ANTI VIOLENZA LILLITH

LABORATORIO OCCUPATO SKA

LABORATORIO OCCUPATO INSURGENCIA

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Posted in Archivio Report, General, Generale, Movimento, Pride(s), violenza patriarcale.